Nel 2025, Volkswagen festeggia un traguardo storico: il 75esimo anniversario del Bulli, il furgone che ha scritto la storia della mobilità su quattro ruote. L’attuale Transporter, con tutte le sue declinazioni, Multivan, California, Caravelle, detiene il primato di veicolo commerciale più longevo mai costruito in Europa.
La sua leggenda è iniziata l’8 marzo 1950, quando il primo esemplare, il mitico T1, uscì dalle linee di produzione di Wolfsburg. Da quel giorno, oltre 12,5 milioni di Volkswagen Bulli hanno preso vita, con la produzione trasferita ad Hannover dal 1956. Un vero simbolo di versatilità, che ha accompagnato la rinascita dell’Europa del dopoguerra e, in particolare, della neonata Repubblica Federale Tedesca.
Nel 1950, il mondo era molto diverso: Elvis Presley era ancora un ragazzino e Paul McCartney sedeva tra i banchi di scuola. Mentre la musica rock stava per nascere, Volkswagen stava già rivoluzionando il settore con il Maggiolino, al quale si sarebbe presto affiancato un secondo modello: il Transporter, internamente denominato Typ 2.
Sin dall’inizio, il nuovo veicolo era atteso con impazienza, in particolare dalle imprese della Germania Ovest, che avevano urgente bisogno di un furgone economico e funzionale. Anche il nome fu un nodo da sciogliere: Volkswagen tentò di registrare il marchio “Bulli” già nel 1949, ma i diritti appartenevano a un’altra azienda. Eppure, il soprannome si diffuse spontaneamente tra gli appassionati, diventando il nome non ufficiale del Transporter nei Paesi di lingua tedesca.

Il primo modello, lungo 4,10 metri, era un furgone chiuso senza finestrini nel vano di carico, con una capacità di 4,5 metri cubi. Il suo caratteristico parabrezza sdoppiato, la famosa “split window”, gli valse il soprannome di “Splittie” nel Regno Unito. Equipaggiato con un motore boxer quattro cilindri da 25 CV derivato dal Maggiolino, il T1 raggiungeva gli 80 km/h, per poi evolversi fino a 44 CV e una velocità massima di 105 km/h.
Ben presto, la gamma si ampliò. Nell’aprile 1950 arrivò la versione station wagon con finestratura posteriore, seguita da un minibus e da un autocarro a pianale. Nel giugno 1951 fece il suo debutto il modello Volkswagen che sarebbe diventato la versione più leggendaria di sempre: il minibus speciale, ribattezzato dagli appassionati “Samba Bus”. Un’icona di stile con verniciatura bicolore, tetto panoramico apribile, 23 finestrini e spazio per nove passeggeri. Oggi, il T1 è tra i modelli d’epoca più ricercati dai collezionisti, con valutazioni che possono raggiungere cifre a sei zeri.

Dal primo T1 fino all’attuale T6.1, il Transporter ha mantenuto una piattaforma comune, declinandosi in versioni che hanno spaziato dal veicolo commerciale all’icona dei camper. Tuttavia, l’arrivo della mobilità elettrica ha imposto una svolta epocale. Nel 2021, Volkswagen ha aperto un nuovo capitolo con il lancio del Multivan, disponibile anche con motorizzazione ibrida plug-in. L’anno successivo, il futuro ha preso definitivamente forma con l’arrivo dell’ID. Buzz, il primo Bulli 100% elettrico prodotto su larga scala. Dai mitici anni ’50 all’innovazione elettrica, il Bulli continua a reinventarsi, restando un’icona senza tempo pronta a scrivere il futuro della mobilità.