Tesla vuole fare tutto da sola, niente alleanza con Uber per il robotaxi

Sembra, a questo punto, che chi acquisterà un Robotaxi dovrà comunque dipendere in modo esclusivo dalla piattaforma Tesla.
tesla robotaxi - cybercab

La conferma arriva direttamente dalla voce del CEO di Uber, Dara Khosrowshahi, che durante una recente conferenza ha rivelato che Tesla non metterà a disposizione i suoi robotaxi per la rete di ride-hailing della sua azienda. Una dichiarazione che non sorprende, considerando quanto affermato dallo stesso Elon Musk durante il lancio ufficiale del Robotaxi Tesla.

Il numero uno di Tesla aveva sottolineato con fermezza che il servizio di mobilità autonoma sarebbe stato riservato esclusivamente ai privati e alla piattaforma proprietaria gestita direttamente dall’azienda di Palo Alto. Secondo quanto riportato da Khosrowshahi, Musk ha chiarito di non avere alcuna intenzione di delegare la gestione della sua flotta autonoma a soggetti terzi.

veicoli uber

A supporto di questa strategia, Tesla sta sviluppando un’app dedicata che accompagnerà il lancio ufficiale del servizio, previsto per giugno ad Austin. Il fulcro della decisione sembra essere il sofisticato sistema di intelligenza artificiale progettato per controllare ogni aspetto del servizio, dalla prenotazione del veicolo al prelievo dei passeggeri, passando per la navigazione autonoma e la gestione dei pagamenti.

Se da un punto di vista tecnologico la scelta di Tesla appare comprensibile, dato il desiderio dell’azienda di mantenere il totale controllo dell’ecosistema dei robotaxi, questa posizione solleva alcuni interrogativi. In particolare, come si concilia questa decisione con la visione iniziale di Musk, secondo cui i robotaxi avrebbero dovuto essere acquistabili dai privati per essere poi condivisi all’interno della rete?

tesla robotaxi

Sembra che chi acquisterà un Robotaxi dovrà comunque dipendere in modo esclusivo dalla piattaforma Tesla, senza possibilità di integrare il veicolo in altre reti di ride-sharing come Uber o Lyft. Questo potrebbe rivelarsi un freno alla diffusione del modello, poiché limiterebbe le opzioni a disposizione dei proprietari, rendendo la condivisione meno flessibile e potenzialmente meno vantaggiosa. Resta da vedere se questa strategia si rivelerà vincente nel lungo periodo o se Tesla dovrà adattare il proprio modello di business per incentivare una maggiore diffusione dei suoi veicoli autonomi.

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