Su 100 automobilisti italiani, 50 prediligono le officine indipendenti. È il risultato della instant survey “Il valore del post-vendita”, condotta da Areté (azienda leader nella consulenza strategica) nel mese di febbraio 2025. Tra i rispondenti, oltre 6 su 10 dichiarano di possedere un’auto da più di 3 anni, scelta principalmente in base al rapporto qualità/prezzo (indicato dal 56% del campione) e per qualità della vettura (segnalata dal 25%). La quasi totalità ritiene che fare il tagliando alle scadenze previste sia fondamentale per garantire il buono stato di salute dell’auto, ma solo il 59% degli italiani lo fa presso un concessionario autorizzato.
Per pagare meno badando alla qualità
Chi sceglie l’opzione esterna alla rete lo fa principalmente per ragioni di convenienza economica, senza rinunciare alla qualità. I “fedeli” alla rete autorizzata restano tali nella quasi totalità dei casi per la maggiore affidabilità di cui gode il concessionario ufficiale.

Poi ci sono le carrozzerie
Questo il discorso per la meccanica con divisione fra quelle della rete delle Case e quella degli indipendenti. Poi c’è un secondo discorso per i danni alla carrozzeria. In Italia, molti automobilisti non sanno che hanno un diritto: rivolgersi al carrozziere indipendente, che lavora a prezzi liberi nel libero mercato riparando a regola d’arte a beneficio di clienti e sicurezza stradale, come quelle di Federcarrozzieri e – all’interno di questa – di MioCarrozziere (l’élite dei riparatori). Molte compagnie assicuratrici canalizzano i clienti verso carrozzerie convenzionate che lavorano a costi di manodopera imposti dall’alto. Nei contratti Rc auto, franchigie e scoperti a carico di chi si rivolge agli indipendenti, che contraddicono il principio della legge Concorrenza: massima libertà. Sono clausole vessatorie, denuncia Assoutenti.