Le pubblicità sembrano ormai essere ovunque, dai banner sui siti web agli annunci che appaiono sui nostri dispositivi ogni volta che apriamo un’app o visitiamo un sito. Ma c’è un posto dove forse ci aspettavamo di essere al sicuro: l’auto. Eppure, anche questo rifugio è stato invaso.
Recentemente, un utente su Reddit ha raccontato una storia a tratti inquietante: il display della sua Jeep Grand Cherokee ha cominciato a mostrare un annuncio che non poteva essere ignorato o chiuso, ogni volta che il veicolo si fermava. In un’intervista, un portavoce di Jeep ha cercato di giustificare l’incidente spiegando che si trattava di un “problema software temporaneo”. Ma dietro questo “bug” si nasconde una realtà ben più preoccupante: le pubblicità stanno entrando sempre di più nell’universo automobilistico.

Molti clienti Stellantis, infatti, si sono ritrovati a fare i conti con pubblicità invadenti, che vanno dalle offerte di estensione della garanzia agli abbonamenti a servizi. Secondo gli esperti, la presenza di pubblicità nelle auto non è una moda passeggera, ma una tendenza destinata a crescere. Le automobili, infatti, sono una miniera d’oro per le aziende che cercano di raccogliere dati sui nostri spostamenti e comportamenti quotidiani.
Stando a quanto riportato da Alix Partners, una nota società di consulenza, il mercato globale dei servizi per veicoli connessi potrebbe superare i 473 miliardi di dollari quest’anno, con una crescita che porterà a un fatturato di 1,68 miliardi di dollari entro il 2032. Questo rappresenterebbe circa un quarto dei ricavi complessivi dei produttori automobilistici.

Molti consumatori hanno già iniziato a esprimere il loro malcontento, e le autorità di sicurezza sono preoccupate per l’impatto delle pubblicità sulla concentrazione e la sicurezza stradale. Anche se il caso della Jeep è definito un “glitch”, la verità è che questo incidente solleva una questione importante: se le case automobilistiche decidono di riempire i nostri schermi di infotainment con pubblicità, la resistenza dei consumatori sarà inevitabile.
Il malcontento crescente, però, sta mettendo in guardia le aziende, che stanno iniziando a capire che esiste un limite a quanto i consumatori siano disposti a sopportare prima di lanciare una protesta. E non si tratta solo di fastidio ma di una questione di sicurezza. Ogni pubblicità che appare mentre si è al volante rischia di distrarre il conducente, aumentando il rischio di incidenti.