Industria auto italiana: sono dolori nel 2025

Nubi nere all’orizzonte per l’industria italiana stante l’attuale situazione politica ed economica.
Industria auto italiana

Sarà un 2025 durissimo per per l’industria italiana. Il primo fattore decisivo è che i risultati del Piano Stellantis si vedranno in gran parte nel 2026. Il secondo problema è che Trump ha firmato un ordine esecutivo per imporre dazi reciproci Paese per Paese: era la sua promessa in campagna elettorale: “Chi ci fa pagare una tassa o una tariffa pagherà a noi la stessa identica tassa o tariffa. Molto semplice. In quasi tutti i casi, i partner ci fanno pagare più di quanto noi facciamo pagare a loro, ma quei giorni sono finiti. È un sistema molto ingiusto nei nostri confronti, tutti hanno approfittato degli Stati Uniti”, ha spiegato il presidente.

Da aprile 2025 il disastro a livello mondiale

C’è la possibilità che siano colpite le importazioni di auto. Tutto da aprile 2025: nuove tariffe doganali, che si andranno ad aggiungere a quelle reciproche. In protezione degli States contro ogni “minaccia per la sicurezza economica e nazionale”. Poi servono quattrini: più soldi dall’import, meno tasse per gli statunitensi.

Nubi nere all’orizzonte per l’industria italiana stante l’attuale situazione politica ed economica.

Allarme auto da Confindustria

L’export italiano è più esposto della media Ue al mercato Usa, dice Confindustria: 22,2% delle vendite italiane extra-Ue, rispetto al 19,7% di quelle UE. Tra i settori maggiormente esposti, gli autoveicoli e gli altri mezzi di trasporto (30,7% e 34% rispettivamente). Il peso Usa nell’import di altri mezzi di trasporti (autoveicoli esclusi) dagli States è molto elevato per la UE (42,5%, valore massimo), meno per la sola Italia (15,0%). “Gli autoveicoli, invece, non sono dipendenti dal lato degli acquisti, soprattutto in Italia (appena 3,5%)”. C’è una connessione sbilanciata dal lato delle vendite, e quindi potenzialmente più colpita da eventuali barriere tariffarie yankee.

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