In Italia quasi 3.000 morti in 10 anni causati da conducenti senza patente

Dal 2013 in Italia sono stati quasi 3.000 i morti causati da conducenti senza patente, mentre i feriti sono ben 53.051.
Incidente stradale

Il recente studio dell’Ufficio Studi ASAPS, basato sui dati ISTAT, getta una luce allarmante sulla sicurezza stradale in Italia, in particolare riguardo ai conducenti senza patente. Tra il 2013 e il 2022, infatti, 2.967 persone sono state uccise e 53.051 sono state ferite in incidenti stradali causati da conducenti privi di patente, che l’abbiano mai ottenuta, revocata o sospesa.

L’analisi dei dati mette in evidenza una realtà sconcertante: il 2022 si è rivelato l’anno con più incidenti, con un record di 342 decessi e 7.568 feriti. È emerso che il 10% degli incidenti stradali con vittime coinvolge un conducente senza patente, indicando un fenomeno in crescita, nonostante le recenti leggi che, dal 2016, hanno reso la guida senza patente un’aggravante per l’omicidio stradale e le lesioni personali stradali.

In 10 anni quasi 3.000 morti a causa di conducenti senza patente

Incidente stradale

In termini di sanzioni legali, guidare senza patente può costare caro: le multe variano tra 5.100 e 30.599 euro, riducibili del 30% se il pagamento avviene entro cinque giorni. Inoltre, la legge prevede il fermo amministrativo del veicolo per tre mesi. La recidiva nel biennio può portare a conseguenze più severe, come denunce penali, arresto fino ad un anno e confisca del veicolo. In questi casi anche il proprietario del veicolo può essere sanzionato, salvo dimostrare che l’uso del veicolo è avvenuto contro la sua volontà.

Una sfida chiave, come sottolineato dall’ASAPS, è l’assenza di una banca dati centralizzata per questa tipologia di violazioni. Ciò ostacola l’identificazione dei recidivi, un problema derivante dalla depenalizzazione operata dal legislatore nel 2016, che ha avuto l’effetto di ridurre i procedimenti penali ma ha anche portato a un incremento dei casi di guida senza patente.

Giordano Biserni, Presidente di ASAPS, ha espresso preoccupazione per gli omicidi stradali provocati da conducenti senza patente, specialmente in vista della riforma del codice della strada in discussione alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati. La normativa è stata soggetta a diversi cambiamenti: depenalizzata nel 1999, è tornata ad essere considerata reato nel 2007, a fronte di un aumento degli incidenti stradali. Tuttavia, nel 2016 si è assistito a una nuova inversione, con il ritorno alle sanzioni amministrative, eccetto in caso di recidiva. Biserni sottolinea come i dati del 2022, i peggiori del decennio, debbano destare preoccupazione, in particolare per le fughe dopo incidenti stradali e per la crescente incidenza di conducenti stranieri o minorenni privi di patente.

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