Il mercato italiano dell’auto da ancora segni di vita. Le immatricolazioni di nuove auto per il mese di gennaio appena concluso hanno raggiunto quasi le 130’000 unità fermandosi a quota 128’301 nuove auto. Rispetto allo stesso mese dello scorso anno si è registrato un incremento percentuale di ben 19 punti, circa 20’000 auto. Interessante anche l’andamento dei noleggi a lungo termine che riguarda oltre la metà delle nuove immatricolazioni.
Notizie in chiaroscuro per il futuro
Le nuove immatricolazioni nonostante questo incremento potrebbero andare incontro a nuove flessioni. La Federal Reserve ha annunciato proprio in questi giorni un’ulteriore innalzamento dei tassi di interesse sul denaro. L’inflazione ormai purtroppo astabile sopra il 10% non facilità certamente le cose. L’incertezza nel mercato mondiale non fa che accentuare i dubbi di chi vorrebbe acquistare ma non riesce ad accedere a finanziamenti o prestiti che valga la pena aprire.
Nota dolente viene dal mercato delle auto elettriche, nonostante tutti gli sforzi di governi, enti e società sia pubbliche che private stentano davvero a prendere il volo e a conquistare interessanti fasce di mercato. Il cuore della grande massa resta attaccato alle più comuni motorizzazioni diesel e ibride. Per il mese di gennaio il settore delle immatricolazioni delle auto elettriche ha fatto registrare un risultato con il segno meno. Una contrazione del 8,6% rispetto al gennaio del 2022. I fondi per il 2023 sono ancora quasi tutti disponibili, e c’è da attendersi comunque un’inversione nel medio periodo.
Dati migliori per le immatricolazioni delle auto ibride
Le auto ibride registrano invece dati molto incoraggianti. Le motorizzazioni diesel + elettrico crescono del 64%, le motorizzazioni benzina + elettrico hanno fatto registrare un aumento del 21,3%.
Un mercato dell’auto che ancora deve ritrovare la brillantezza degli anni passati, con i bonus statali in qualche modo si cerca di ridare quel vigore perduto alle auto elettriche. Nonostante questo però il cliente finale ha ancora forse troppa paura della manutenzione, e soprattutto e della carenza delle infrastrutture dedicate alla ricarica e non.