Sebbene le immatricolazioni di auto con motori diesel siano in calo in diversi paesi europei, questi motori stanno riscuotendo un rinnovato interesse tra molti produttori. Le nuove auto elettriche non possono compensare il numero di vendite di diesel e benzina. In definitiva, l’ultima parola spetta al consumatore, sia esso un individuo o un’azienda. Quindi nonostante vi siano aziende come Volvo che hanno deciso di non produrre più auto con motori diesel altre in maniera più pragmatica hanno deciso di puntare ancora su questa tecnologia.
Il diesel non è ancora morto: cresce l’interesse dei produttori
L’elenco dei modelli che reintroducono motori a benzina e diesel è stato piuttosto folto nelle ultime settimane. E mostra tutta l’incertezza che circonda questa transizione, la cui scadenza è prevista per il 2035, sempre che nel frattempo le cose non cambino ovviamente. Qualsiasi produttore che si trova ad affrontare difficoltà nella vendita di auto elettriche si rende conto che deve aspettare e reintegrare le buone, vecchie auto con motore a combustione nella sua gamma.
All’opposto di Volvo possiamo citare Stellantis, che sta rilanciando i suoi veicolo commerciali tra cui il Berlingo, con motorizzazioni benzina e diesel. O anche Volkswagen, la cui nuova Passat punta sul termico. Da parte sua, Mercedes-Benz ha appena annunciato l’estensione della produzione dei suoi modelli a benzina o diesel oltre il 2030.
In una fase storica in cui la transizione energetica delle automobili è un tema centrale, le nuove statistiche sulle vendite di veicoli dicono il contrario. Il predominio dei motori terminali nell’Unione Europea è così forte che a gennaio assisteremo a un ritorno a favore dei motori termici. Benzina e diesel rappresentano quasi una vendita su due. Chiudono la classifica le auto elettriche (10,9%) e le ibride plug-in (7,8%).