Draghi rimprovera l’Ue sullo stop alle auto termiche, troppe imposizioni insensate

Secondo Mario Draghi, non si può imporre lo stop ai motori endotermici senza, al contempo, garantire un’infrastruttura di ricarica adeguata.
mario draghi

Nel suo intervento al Parlamento Europeo durante la Settimana parlamentare europea 2025, Mario Draghi ha espresso alcune critiche nei confronti delle istituzioni europee, con un focus particolare sul settore automobilistico e sul percorso che, entro il 2035, segnerà la fine della vendita di nuove vetture con motore a combustione interna.

Secondo l’ex presidente della BCE, accelerare la transizione ecologica richiede un perfetto allineamento tra obiettivi e strumenti. Non si può imporre lo stop ai motori endotermici senza, al contempo, garantire un’infrastruttura di ricarica adeguata e un sistema energetico capace di supportare questa trasformazione. “Non puoi chiedere a un’intera industria di abbandonare una linea di produzione consolidata senza imporre con altrettanta determinazione l’installazione di colonnine di ricarica e la creazione delle necessarie interconnessioni. Serve coerenza”, ha dichiarato Draghi.

mario draghi

Le sue parole arrivano in un momento cruciale. La Commissione Europea è infatti impegnata nel Dialogo Strategico con l’industria automobilistica, un tavolo di confronto volto a delineare un piano di rilancio del settore, che verrà ufficialmente presentato il 5 marzo.

Nel suo discorso, Draghi ha ripreso anche le riflessioni contenute nel suo Rapporto sulla competitività dell’Unione Europea, in cui l’industria automobilistica è citata come esempio di una pianificazione carente da parte di Bruxelles. Il tema centrale resta la decarbonizzazione e il suo impatto sull’economia.

“La transizione ecologica è un freno alla crescita? No, non necessariamente. Al contrario, se ben gestita, può diventare un motore di sviluppo. Ridurre le emissioni contribuirà nel tempo a ridurre il costo dell’energia, favorendo la crescita economica. Ma se gli strumenti non sono adeguati, il processo si inceppa e la crescita si blocca con esso”, ha sottolineato Draghi.

mario draghi

Il suo messaggio è chiaro: meno ideologia, più pragmatismo. L’Europa deve perseguire un approccio basato sui fatti e sulla neutralità tecnologica, senza imporre dogmi. Solo così l’Europa potrà davvero acquisire sovranità nel settore dell’energia. L’attenzione è adesso puntata sul 5 marzo, quando la Commissione Europea presenterà il suo piano per il futuro dell’automotive.

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