La cinese BYD prosegue l’invasione in Europa, contribuendo all’avanzata orientale nel Vecchio Continente con auto elettriche e ibride plug-in: ora cerca fornitori italiani. Ossia produttori di componentistica nel nostro Paese. Ossigeno per tutti, considerando il triste panorama europeo: se le Case tradizionali vanno male, anche l’indotto ne risente, con ripercussioni su tutta la filiera.
Si spera che la Cina sia vicina
L’auspicio è che BYD e altri costruttori cinesi – erroneamente considerati una minaccia – rappresentino un’opportunità. Altro che sciocchi dazi Ue: servirebbero incentivi per stimolare l’ingresso del Dragone. Build Your Dreams si è affidato a un top manager italiano che conosce la rete dei nostri fornitori, Alfredo Altavilla. Parliamo dell’ex braccio destro di Sergio Marchionne, che intende promuovere le eccellenze dello Stivale.

Beata l’Ungheria
BYD ha due impianti: uno in Ungheria, dove il costo dell’energia è basso, e uno in Turchia. L’indotto italiano potrebbe ben collegarsi a quei due siti. Specie Torino, visto che paga la crisi dell’auto, con Stellantis dal futuro incerto. Altavilla ebbe ruoli di spicco nell’organigramma dell’ex Fiat Chrysler, come quello di responsabile del Business Development. Adesso, Special Advisor per l’Europa, ha organizzato appuntamenti di confronto e dialogo. I vertici si terranno tra il 20 e il 21 febbraio 2025. Due giorni saranno sufficienti? No, per l’adesione di massa. C’è fame di lavoro. L’Italia può dare tantissimo: una sana cooperazione per creare occupazione e sviluppo. Componentistica di qualità e Made in Italy a favore dell’azienda di Shenzhen, così che la Casa orientale si affermi come costruttore europeo.