Notizia davvero importante: il venditore dell’auto usata è responsabile quando il contachilometri è manomesso perché è un vizio che può essere riscontrato solo da un esperto e non percepibile immediatamente dal compratore. È quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con l’ordinanza n. 12606 del 20 aprile 2022, ha respinto il ricorso della società che aveva alienato l’automobile nonostante la manomissione. Lo spiega Gianni D’Agata, dello Sportello dei diritti.
Correttamente la Corte d’Appello di Lecce non ha escluso l’operatività della garanzia. Tale eventualità può verificarsi solo quando l’acquirente sia posto nella condizione (e, quindi, abbia l’immediata possibilità, in virtù di una mera ricognizione superficiale del bene compravenduto, o per esserne reso edotto dalla parte venditrice) di conoscere o riconoscere la reale ed esatta entità dei vizi o difetti.
Condizione questa che non si era configurata nel caso in questione al momento della compravendita, ma che si era venuta a realizzare soltanto successivamente a seguito di appositi approfondimenti tecnici effettuati dall’ultima acquirente.
Contachilometri manomesso: ecco lo spartiacque
Infatti, il discrimine è rappresentato proprio dalla necessità o meno dell’utilizzazione dell’esperto per l’esclusione della garanzia. Ciò risponde al principio generale per cui ai fini dell’esclusione della garanzia per i vizi della cosa venduta, la legge non richiede il requisito dell’apparenza, ma quello della facile riconoscibilità del vizio.
Succede di imbattersi in vendite di auto il cui chilometraggio è stato manomesso per aumentare il valore commerciale della vettura, e quindi il prezzo finale. Magari si ritocca il dispositivo per incassare 5.000 euro in più.
Un rapporto del Parlamento europeo pubblicato nel 2018 affrontava proprio il tema dello schilometraggio: la manipolazione illecita dei contachilometri nei veicoli di seconda mano è molto diffusa nelle auto oggetto di scambi transfrontalieri nell’UE.
In Italia la manomissione dei contachilometri è punita sia a titolo di truffa (articolo 640 del Codice Penale) sia di frode nell’esercizio del commercio (515).
C’è modo di prevenire? No. Per convincerti che il chilometraggio è corretto, il venditore fa vedere i libretti di manutenzione taroccati, con l’elenco dei tagliandi effettuati nel tempo, contraffatti oppure falsificati.